Per radicare il fare politico in un sapere, per rinnovare la cultura politica italiana

Chi siamo

I nostri obiettivi

L’Associazione Vincenzo Gioberti è una giovane associazione culturale. Rifiutando affiliazioni politiche o partitiche, il suo scopo primario consiste nel radunare giovani eccellenze del mondo accademico e dell’ambito giuridico-politico, entro e oltre i confini d’Italia, e coinvolgerle in un’opera di rinnovamento della cultura politica italiana.

I nostri sforzi sono rivolti a sensibilizzare l’opinione pubblica e i palazzi della politica alla necessità di radicare il fare politico in un sapere, così che l’opera di rinnovamento della Costituzione, in qualsiasi forma e misura, non risponda a logiche di pura tattica parlamentare, ma si associ a un serio sforzo di ripensamento storico, teorico-politico e giurisprudenziale. Nei nostri intenti, questo sforzo comincia con il dibattito costituzionale di oggi, ma dovrà svilupparsi ulteriormente e durare.

Non è tuttavia chiaro fino a che punto le forze politiche riescano a interpretare le esigenze quotidiane della cittadinanza e corrispondervi. Le elezioni regionali in Lombardia del febbraio 2023 hanno offerto evidenze contrastanti: l’assai ridotta affluenza si è infatti combinata con la diffusa espressione di preferenze per candidati radicati nelle loro comunità di riferimento. Questo suggerisce che nelle periferie italiane, soprattutto del Nord, vi è ancora spazio per immaginare una politica che muova dal basso, mettendo al centro le persone e i processi di autogoverno – ma questo spazio va riconquistato attivamente. Questa riconquista, crediamo, deve avvenire tanto nella prassi politica quanto nella circolazione delle idee.

Vincenzo Gioberti

Il nome dell’Associazione, intitolata al Padre Vincenzo Gioberti, ne rivela l’orizzonte valoriale: nella nostra visione, la restaurazione del Cattolicesimo come fulcro dell’identità nazionale si deve accompagnare al rinvigorimento dei territori, cuore pulsante della storia, della geografia e della cultura italiane.

Solo ripensando l’Italia come una vera federazione di genti caratterizzate da un’unità spirituale, la politica italiana si smarcherà definitivamente da vicende e riferimenti ormai consegnati al passato – il Risorgimento, il Fascismo, la guerra civile – e aiuterà il Paese che conosciamo oggi a proiettarsi verso il futuro e ad essere più consapevole della sua diversità interna e, dunque, della sua forza a livello globale. È a partire da queste convinzioni che intendiamo partecipare ai dibattiti nazionali sulle riforme.

L’Associazione riconosce che ripensare l’Italia e la sua politica a partire dei territori è una sfida complessa. Per un verso, immaginare un nuovo assetto costituzionale e un nuovo patto civico che mettano al centro le famiglie, i corpi intermedi e le amministrazioni locali potrebbe sembrare in antitesi con l’idea di rendere l’Italia un attore globale più dinamico. In realtà, ispirarsi al pensiero di Vincenzo Gioberti significa ambire a un equilibrio virtuoso tra autogoverno e centralizzazione. Il suo modello di federalismo, infatti, consente di immaginare un ritorno forte alle ‘piccole patrie’ italiane insieme alla presenza di un’autorità centrale, che abbia grande portata simbolica, garantisca la coesione sociale del Paese e ne rappresenti l’identità e gli interessi in ambito internazionale.

  • Alberto Garzoni

    Presidente

    Dottorando presso l’Università di Oxford, si occupa di storia e teoria del pensiero politico sulle orme di S. Agostino. Ha studiato all’Università di Padova, alla Scuola Galileiana di Studi Superiori e alla Boston University. Oltre a presiedere l’Associazione Gioberti, è Presidente della Oxford Graduate Theological Society e lettore al Canterbury Institute.

  • Matteo Rossi

    Segretario Generale

    Matteo Rossi, classe 1996 è attualmente dottorando in Studi storici alla scuola di dottorato delle università di Padova e Venezia, con una tesi sul libro religioso nell'Italia post-tridentina. Si interessa prevalentemente di storia culturale dell'età moderna, storia costituzionale e delle istituzioni. Da molti anni collabora come organista e direttore di coro con diverse parrocchie della diocesi di Brescia. Ha recentemente pubblicato alcuni saggi di storia bresciana.